martedì 13 dicembre 2011

agosto 2006

cara claudia ti auguro buon 15 agosto a te e alla tua famiglia. con amicizia Antonella
antop 15-8-2006

Incontro di due mani
in cerca di stelle,
nella notte!

Con che pressione immensa
si sentono le purezze immortali!

Dolci, quelle due dimenticano
la loro ricerca senza sosta,
e incontrano, un istante,
nel loro circolo chiuso,
quel che cercavano da sole.

Rassegnazione d'amore,
tanto infinita come l'impossibile!

(Juan Ramon Jiménez, Poesie d'amore)

 claudia 17-8-2006

Le mani

di Gabriele d'Annunzio


Le mani delle donne che incontrammo
una volta, e nel sogno, e ne la vita:
oh quelle mani, Anima, quelle dita
che stringemmo una volta, che sfiorammo
con le labbra, e nel sogno, e ne la vita!
Fredde talune, fredde come cose
morte, di gelo (tutto era perduto):
o tiepide, parean come un velluto
che vivesse, parean come le rose:
rose di qual giardino sconosciuto?
Ci lasciaron talune una fragranza
così tenace che per una intera
notte avemmo nel cuore la primavera;
e tanto auliva la soligna stanza
che foresta d’april non più dolce era.
Da altre, cui forse ardeva il fuoco estremo
d’uno spirto (ove sei, piccola mano,
intangibile ormai, che troppo piano
strinsi?), venne il rammarico supremo:
- Tu che m’avesti amato, e non in vano!-
Da altre venne il desìo, quel violento
Fulmineo desio che ci percote
come una sferza; e immaginammo ignote
lussurie in un’alcova, un morir lento:
- per quella bocca aver le vene vuote!-
Altre (o le stesse) furono omicide:
meravigliose nel tramar l’inganno.
Tutti gli odor d’Arabia non potranno
Addolcirle.- Bellissime e infide,
quanti per voi baciare periranno!-
Altre (o le stesse), mani alabastrine
ma più possenti di qualunque spira,
ci diedero un furor geloso, un’ira
folle; e pensammo di mozzarle al fine.
(Nel sogno sta la mutilata, e attira.
Nel sogno immobilmente eretta vive
l’atroce donna dalle mani mozze.
E innanzi a lei rosseggiano due pozze
di sangue, e le mani entro ancora vive
sonvi, neppure d’una stilla sozze).
Ma ben, pari a le mani di Maria,
altre furono come le ostie sante.
Brillò su l’anulare il diamante
ne’ gesti gravi della liturgia?
E non mai tra i capelli d’un amante.
Altre, quasi virili, che stringemmo
forte e a lungo, da noi ogni paura
fugarono, ogni passione oscura;
e anelammo a la Gloria, e in noi vedemmo
illuminarsi l’opera futura.
Altre ancora ci diedero un profondo
brivido, quello che non ha l’uguale.
Noi sentimmo, così, che ne la frale
palma chiuder potevano esse un mondo
immenso, e tutto il Bene e tutto il Male:
Anima, e tutto il Bene e tutto il Male. 
a Claudia che adora le poesie che smuovono l'anima.
antop 17-8-2006

Mattina

Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

 

M'illumino



a Claudia con amicizia.
questa poesia di ungaretti forse ti sembrerà strana ma nel silenzio ti dirà tante cose.......

d'immenso.

antop 19-8-2006


Notti selvagge, notti selvagge!
Fossi con te
le notti selvagge sarebbero
il nostro lusso!

Inutili i venti
per un cuore in porto -
Via la bussola,
via la mappa!

Remare nell'Eden -
ah, il mare!
Potessi stanotte ancorare
in te!

(1861, Emily Dickinson, Poesie)
claudia 21-8-2006

The poison tree
I was angry with my friend:
I told my wrath, my wrath did end.
I was angry with my foe:
I told it not, my wrath did grow.
And I water'd it in fears,
Night and morning with my tears;
And I sunnèd it with smiles,
And with soft deceitful wiles.
And it grew both day and night,
Till it bore an apple bright;
And my foe beheld it shine,
And he knew that it was mine,
And into my garden stole
When the night had veil'd the pole:
In the morning glad I see
My foe outstretch'd beneath the tree.
 
L'albero avvelenato
Ero adirato col mio amico,
dissi la mia ira, la mia ira finì;
ero adirato col mio nemico,
non la dissi, la mia ira crebbe.

E l'ho bagnata di timori,
notte e giorno con le mie lacrime,
e le ho dato il sole di sorrisi
e dolci ingannevoli astuzie.

Ed è cresciuta sia di giorno che di notte,
finchè ha partorito una mela splendente;
ed il mio nemico la vide risplendere,
e seppe che era mia.

E penetrò nel mio giardino
quando la notte aveva velato il cielo;
e alla mattina lieto vidi
il mio nemico steso morto sotto l'albero.
Ho voluto mettere questa poesia di W.Blake, che mi aveva colpito molto, qualche anno fa, per i toni aspri della pronuncia (chi sa leggere l'inglese provi a leggerla facendo attenzione solo al suono, il significante) e per il significato che piano piano si svela, andando avanti con la lettura. La traduzione purtroppo è scarna e non esprime perfettamente il gotico che c'è dietro. Ma vi assicuro che la prima volta che la ho letta mi sono venuti i brividi.
Grazie a Claudia per avermi invitato nel vostro angolo.
mosakslot 24-8-2006



Amare è trovare la propria anima
attraverso l'anima dell'amato.
Quando l'amato si ritrae dalla tua anima
allora la tua anima è perduta.


(Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River)
claudia 28-8-2006

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