venerdì 17 febbraio 2012

Ottobre 2007


"Sei fregata Floreana, si dice. Quand'è che l'amore ha cominciato ad essere un incubo e non un motore? Tu dirai, come fai di solito in varie circostanze, che è stata la vita a insegnartelo, dirai che sei demotivata per saturazione...D'accordo, ma...tanto da arrivare a un livello così delirante e maniacale? Se anche non sei convinta che la realtà dell'altro somigli alla tua, non dovresti bloccarti in questo modo, donna miscredente e spaventata. Non eri tu che con Fernandina te la ridevi a proposito della paura fottuta che hanno gli uomini? Vedi, questa è la paura. Niente di così astratto o imperscrutabile, semplicemente una sensazione palpabile di minaccia incombente, mura di cinta che a volte si ingigantiscono all'inverosimile come certi ortaggi da serra che si sviluppano contronatura. Le spine fanno male, certo, pungono. Rimane sempre la possibilità di stare alla larga per non farsi scalfire, ma a patto di essere disposti a voltare le spalle alla vita. Il problema dell'amore, Floreana, con tutti i luoghi comuni che comporta, è che è praticamente scindibile dalla vita stessa. Come resistere dunque alla sfida del conoscersi, toccarsi l'anima, mettere in gioco il corpo come pericoloso oggetto di scambio, indovinarsi, mediare, credergli, o meglio, per essere sincere, credersi a vicenda? Questa è la paura. Nessuno vuole più rischiare o soffrire. E' il segno dei nostri tempi. Non permettere che nulla ci sfiori! E' il nuovo concetto di salvezza della modernità che ha travolto tutto."

(Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi, Universale Economica Feltrinelli)

...con l'augurio che i miei ospiti non temano di rischiare, soffrire e toccarsi l'anima...
Claudia 3-10-2007



Everything will be okay in the end. If it's not okay, it's not the end. (Anonimo)

Claudia 11-10-2007


Tengo miedo a perder la maravilla
de tus ojos de estatua, y el acento
que de noche me pone en la mejilla
la solitaria rosa de tu aliento.

Tengo pena de ser en esta orilla
tronco sin ramas; y lo que más siento
es no tener la flor, pulpa o arcilla,
para el gusano de mi sufrimiento.

Si tú eres el tesoro oculto mío,
si eres mi cruz y mi dolor mojado,
si soy el perro de tu señorío,

no me dejes perder lo que he ganado
y decora las aguas de tu río
con hojas de mi otoño enajenado.



Sonetto del dolce lamento

Temo di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del respiro.

Temo di essere lungo questa riva
un tronco spoglio, e quel che più m'accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme di questa sofferenza.

Se sei tu il mio tesoro seppellito,
la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio

non farmi perdere ciò che ho raggiunto
e guarisci le acque del tuo fiume
con foglie dell'autunno mio impazzito.

(Federico García Lorca, Tutte le poesie, Grandi Tascabili economici Newton)
Claudia 15-10-2007

Un giorno sentii dire da un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli davvero il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quandi mondi scopriremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno.
(tratto da L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn)
Mariannamor 16-10-2007


"La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale. Credo che nominare una cosa è conservarle il pieno valore e spogliarla del suo aspetto terrifico. I campi sono più verdi quando si descrivono che nel loro reale colore verde. I fiori, se saranno descritti con frasi che li definiscono sull'aria dell'immaginazione, avrebbero colori talmente persistenti, da essere introvabili nella vita naturale delle cellule. Muoversi è dire, dirsi è sopravvivere. Non c'è niente di reale nella vita se non ciò che è descritto bene. I critici della casa dalle ristrette vedute sono soliti sottolineare che la tal poesia, lungamente ritmata, in fondo, non vuol dire altro che il giorno è bello. Ma dire che il giorno è bello è difficile, e il giorno bello, perfino esso, passa. Dobbiamo, quindi, conservare il giorno bello in una memoria fiorita e prolissa, come anche costellare di nuovi fiori o di nuovi astri i campi o i cieli dell'esteriorità vuota e passeggera.
Tutto è ciò che siamo, e tutto sarà, per coloro che ci seguiranno nelle diversità del tempo, a seconda di come noi lo avremo immaginato, ossia, a seconda di come saremo veramente stati, con l'immaginazione inserita nel corpo. Non credo che la storia, nel suo grande panorama sbiadito, sia niente di più di un decorso di interpretazioni, un consenso confuso di testimonianze distratte. Il romanziere è noi tutti, e narriamo quando vediamo, perchè vedere è complesso come tutto.
Ho in questo momento tanti pensieri fondamentali, tante cose veramente metafisiche da dire, che mi stanco repentinamente e decido di non scrivere più, di non pensare più, ma di lasciare che la febbre di dire mi faccia venire il sonno, e faccia festa con gli occhi chiusi, come si fa festa a un gatto, a tutto quanto avrei potuto dire."

(Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine, Grandi Tascabili Economici Newton)
Claudia 24-10-2007


"La lotta contro il razzismo deve essere un riflesso quotidiano. Non bisogna mai abbassare la guardia. Bisogna cominciare con il dare l'esempio e fare attenzione alle parole che si usano. Le parole sono pericolose. Certe vengono usate per ferire e umiliare, per alimentare la diffidenza e persino l'odio. Di altre viene distorto profondamente il significato per sostenere intenzioni di gerarchia e discriminazione. Altre belle e allegre. Bisogna rinunciare alle idee preconcette, a certi modi di dire e proverbi che vanno nel senso della generalizzazione e per conseguenza del razzismo. Bisognerà riuscire ad eliminare dal tuo vocabolario le espressioni che portano idee false e pericolose. La lotta contro il razzismo comincia con un lavoro sul linguaggio. Questa lotta d'altra parte richiede volontà, perseveranza ed immaginazione. Non basta più indignarsi di fronte a un discorso o a un comportamento razzista. Bisogna anche agire, non dare spazio a una deriva di carattere razzista. Non dire mai "non è poi così grave!". Se uno lascia correre e lascia dire, permette al razzismo di prosperare e di svilupparsi anche tra le persone che avrebbero potuto facilmente evitare di abbandonarsi a quel flagello. Se non si reagisce, e non si agisce, si rende il razzismo banale e arrogante. Sappi che ci sono leggi che puniscono l'incitamento all'odio razziale. Sappi che ci sono associazioni e movimenti che lottano contro tutte le forme di razzismo e che fanno un lavoro formidabile. Quando tornerai a scuola guarda bene tutti i tuoi compagni e noterai che sono tutti diversi tra loro, e questa differenza è una bella cosa. E' una buona occasione per l'umanità. Quegli scolari vengono da orizzonti diversi, sono capaci di darti cose che non hai, come tu puoi dargli qualcosa che loro non conoscono. Il miscuglio è l'arricchimento reciproco.
Sappi infine che ogni faccia è un miracolo. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità."

(Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia)

Dedicato a coloro che amo, con la speranza che letture come questa aiutino a vivere la propria vita consci di offrire sempre una ricchezza al mondo.
Claudia 30-10-2007

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